I progetti ad impatto dei giovani che saranno presentati all’evento di apertura

ALCUNI DEI PROGETTI AD IMPATTO CHE SARANNO PRESENTATI DAI GIOVANI STUDENTI, RICERCATORI E IMPRENDITORI DURANTE L’EVENTO D’APERTURA

Federica Chen e Sofia Tremolada, Studentesse I.T.S.C.G. Primo Levi di Seregno, Partecipanti Hackathon Campus 2022
Il nostro progetto M.A.G.I.C. (acronimo di Mobility, Accessibility, Green, Innovation, Community) si orientava verso diversi ambiti, partendo da quello della digitalizzazione scolastica, con la progettazione di una Eco-Digital Room e alcune Smart Workstation, fino a raggiungere quello tecnologico, con la creazione di un’applicazione. Il nostro obiettivo principale era aumentare l’inclusione tra i giovani appartenenti a contesti sociali differenti, permettendo loro di accedere ai servizi offerti, avvicinandoli così alla sostenibilità. Questo macro-obiettivo mirava al raggiungimento di molteplici finalità che possono essere individuate rispettivamente nel miglioramento della qualità dell’aria, nella riduzione del consumo di plastica, nel tentativo di migliorare la salute attraverso l’alimentazione, favorendo in contemporanea i commerci locali e nell’utilizzo di fonti rinnovabili. In concreto, il nostro progetto partiva dall’idea di un’applicazione destinata agli alunni delle scuole superiori, ToGeThere “per arrivare lì”. Questa era suddivisa in due sezioni: trasporti e scuola. Il nostro progetto si sviluppava poi con la progettazione di un’aula circolare, pensata per creare un posto accogliente per studenti per svolgere attività extrascolastiche, con uno spazio dedicato ad attività di studio collettivo, e una stanza dedicata allo studio individuale. Ai lati dell’aula erano situate delle piccole serre, per favorire la purificazione dell’aria. Erano inoltre presenti dei condizionatori, che ne miglioravano la qualità. L’aula era dotata di banchi interattivi e sedie ergonomiche. I banchi interattivi erano pensati per dialogare tra loro, con una forma trapezoidale, costruiti in legno riciclato. Al loro interno era poi presente un display. Queste postazioni potevano essere singole o raggruppate a forma ottagonale, a seconda della parte di aula in cui ci si trova, se di studio individuale o collettivo. Le sedie erano regolabili, in modo tale da adattarsi alla singola forma di ogni persona e, munite di sensori di postura che, se seduti in modo scorretto, avrebbero inviato una notifica direttamente sul display.

Silvia Carcangiu e Pietro Gazzola, studenti Politecnico di Milano
Generazione e misurazione dell’impatto sociale di MIND Education. Durante il corso Sustainable and Social Innovation Lab presso il Politecnico di Milano sono stati sviluppati due progetti per MIND Education, il programma che coinvolge studenti di ogni età nella coprogettazione del nuovo distretto innovativo di Milano. Tramite l’analisi dello status quo sono stati identificati gli obiettivi di sviluppo sostenibile più rilevanti: Salute e Benessere (SDG 3), Istruzione di Qualità (SDG 4) e Ridurre le Disuguaglianze (SDG 10). Inoltre, la grande sfida del programma è la massimizzazione dell’impatto a causa della limitata misurabilità delle attività condotte, nonché della mancanza di un business model specifico. Il primo progetto propone un framework di indicatori personalizzati e strumenti di raccolta dati, con la funzione di misurare e gestire la generazione dell’impatto sociale. Il secondo progetto presenta nuove proposte da aggiungere all’offerta corrente di MIND Education e riassume in un Hybrid Business Model Canvas come il programma crea valore e fornisce una struttura adatta per massimizzare l’impatto delle sue operazioni future.

Eleonora Maggioni, ricercatrice del Dip. Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, resp. progetto SUBRAIN
“The origin of the sublime power in the brain: an integrated EEG- TMS study” (SUBRAIN) ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione BIAL (grant n° 2020/288) ed è in corso presso la struttura complessa di Psichiatria del Policlinico di Milano (Direttore: Prof. Paolo Brambilla). Il progetto è volto ad esplorare i meccanismi cerebrali di elaborazione del sublime in individui sani e affetti da depressione. Con sublime (in inglese, “awe”) si fa riferimento a un’esperienza emotiva complessa caratterizzata contemporaneamente da meraviglia, stupore e incertezza. L’ipotesi clinica è che questa esperienza di natura auto-trasformativa abbia potenzialità terapeutiche nell’ambito dei disturbi depressivi.
In SUBRAIN è stato sviluppato un innovativo protocollo sperimentale che combina indagini cliniche, realtà virtuale (VR), elettroencefalografia (EEG) e stimolazione magnetica transcranica (TMS). L’esperienza sublime viene generata tramite la navigazione in ambienti naturali VR immersivi e interattivi validati dalla Dott.ssa Alice Chirico, Direttore dell’Experience Lab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e co-referente scientifica del progetto. La navigazione in VR è accompagnata dalla registrazione e modulazione dell’attività cerebrale tramite EEG e TMS, che consentono lo studio dei cambiamenti di connettività nel cervello associati ai diversi ambienti VR. Lo studio è all’avanguardia non solo per l’utilizzo di un approccio multimodale TMS-EEG-VR, ma anche per l’indagine dei meccanismi cerebrali di elaborazione del sublime nella depressione.


Marco Crimi, Amministratore esecutivo di Kaleidos Società Cooperativa Sociale
Kaleidos è un’impresa sociale che dal 2005 sviluppa programmi rispondenti ai bisogni emergenti, con un impegno orientato all’innovazione sociale in favore di persone fragili. Kaleidos è inoltre anche Ente di Ricerca riconosciuto dall’ISTAT e pubblica regolarmente articoli di ricerca scientifica. Kaleidos negli ultimi anni ha maturato anche una vocazione “digitale” e recentemente ha sviluppato piattaforme di medicina virtuale (“eHealth”) tra cui Genome Access il primo applicativo di counseling genetico virtuale: www.genomeaccess.it
L’applicativo di counseling genetico digitale si inserisce in entrambe le fasi di pre- e post-test genetico; grazie inoltre alla recente stipula di collaborazioni strategiche con partners anche di profilo internazionale, Kaleidos sarà presto in grado di fornire supporto anche per la stessa indagine genetica, coprendo quindi l’intera “filiera” del campo delle malattie genetico-rare. La genetica è una disciplina che ormai è entrata in tantissimi ambiti (tumori, test di paternità, malattie rare, salute mentale, pediatria, etc.) e il progetto è nato proprio per aiutare sia i professionisti coinvolti che le persone con una mutazione genetica o che stanno affrontando un percorso di analisi del DNA a essere più informate e prendere decisioni più consapevoli sulla loro salute. Il progetto è stato premiato nel 2021 nell’ambito del premio “Top of the PID” per l’eccellenza digitale indetto da Unioncamere ed è stato selezionato dal Ministero degli Affari Esteri e invitato a marzo 2022 a Dubai per presentarsi ad Expo. Kaleidos è inoltre anche Ente di Ricerca riconosciuto dall’ISTAT e pubblica regolarmente articoli di ricerca scientifica, l’ultimo poco tempo fa realizzato grazie a risultati ottenuti con la piattaforma di cui sopra. Kaleidos ha partecipato alla seconda edizione del Percorso di capacity building Social Tech promosso da Fondazione Triulza con Fondo Sviluppo-Confcooperative, Coopfond-Legacoop e General Fond-AGCI.


Erica Pezzica, Co-Founder di Cargoful startup
Cargoful è il software di logistica smart che usa AI per ottimizzare le operations di trasporto e ridurre l’emissione di CO2 delle aziende che effettuano trasporti. La logistica dei trasporti – settore strategico nazionale che vale 7% del pil – è caratterizzato da una gestione subottimale, dominata da pianificazione manuale e sistemi tecnologicamente superati, che si traduce in un utilizzo medio delle flotte del 70%. Quindi, il 30% dei chilometri è viaggiato a vuoto e genera costi ed emissioni di CO2 non necessari. Facendo leva sul nostro algoritmo basato sull’intelligenza artificiale, semplifichiamo e velocizziamo la pianificazione delle rotte, rendendo il trasporto più sostenibile, sia per i dipendenti che per l’ambiente. Riduciamo infatti in media del 10% le emissioni di CO2 minimizzando i chilometri percorsi dalle flotte e permettiamo tracciamento e misurazione in tempo reale, grazie ad una torre di controllo centralizzata e digitale. Le aziende possono quindi ridurre costi ed emissioni di CO2, lavorare sui piani di riduzione impatto ambientale e migliorare la qualità della vita del personale di pianificazione e dell’ufficio traffico, che possono dedicarsi ad attività ad alto valore aggiunto dimezzando il tempo speso in attività ripetitive e turni notturni. Cargoful è basata a Milano, e ha tra i soci l’università Bocconi, il fondo S2Capital e sta completando il percorso di accelerazione internazionale Berkeley SkyDeck.


Seif Chourbagi – Co-founder & CEO di Dedalo AI startup
Dedalo AI si occupa di aiutare le aziende a misurare e ridurre l’impatto ambientale dei loro software, cominciando dai siti web. La loro tecnologia permette di sostituire processi di misurazione con una misurazione virtuale. Hanno cominciato misurando l’impatto di siti web sui dispositivi degli utenti, in quanto rappresentano il 70% delle emissioni dell’industria ICT, e oggi riescono a fornire misurazioni anche del trasferimento dati. Grazie al loro tool, le aziende potranno capire l’impatto energetico ed ambientale del proprio sito, insieme all’ammontare di spreco energetico all’interno del proprio codice. Con questi dati, permettono alle aziende di compensare le emissioni esistenti con carbon credit verificati e di ridurre il proprio impatto nel futuro prossimo. Dedalo AI sta pilotando con aziende importanti come Siemens e Reply, mentre la sua affidabilità è validata grazie alla partnership con la Doerr School of Sustainability di Stanford e il Dipartimento di Energia degli Stati Uniti d’America. La loro mission è di salvare il mondo dalle emissioni dei software.

Rita Nasti, assegnista di ricerca Università degli studi di Milano, progetto BIOCARE
“BIOCARE: utilizzo di scarto agro-industriale per la produzione di dispositivi medici biodegradabili” è un progetto di economia circolare che nasce nel 2020 da una riflessione su come il settore dei prodotti biomedicali sia carente di materiali plastici biodegradabili e che presenti poche alternative, se non in applicazioni di nicchia, atte a ridurre l’elevato impatto ambientale generato quotidianamente dal rifiuto sanitario. Questo problema è risultato evidente quando durante la pandemia di Sars-Cov2 iniziata nel 2020, abbiamo prodotto un rifiuto sanitario di dispositivi medici non biodegradabili (mascherine, guanti, camici etc.) di circa 410 tonnellate (fonte ISPRA), che sono stati smaltiti tramite incenerimento senza considerare quelli gettati nell’ambiente marino e terrestre.
BIOCARE propone l’utilizzo della buccia di pomodoro come nuova materia prima seconda da utilizzare come valida alternativa nella produzione di materiale plastico biodegradabile. Il principale costituente della buccia del pomodoro da solo o opportunamente formulato con altri polimeri biodegradabili, può trovare impiego nella produzione di diversi dispositivi per la cura e la protezione personale, utilizzando tecnologie sostenibili e innovative. Coinvolto nel progetto CutToPro, ha ricevuto un finanziamento da Fondazione Cariplo nell’ambito di ”Economia Circolare-Promuovere ricerca per un futuro sostenibile”. https://vimeo.com/800807207


Laura Gallo, Founder di Coffeefrom Srl SIAVS e Presidente de Il Giardinone Cooperativa Sociale
Coffeefrom è una start up innovativa a vocazione sociale (SIAVS) composta da un team multidisciplinare, nata da un’idea de Il Giardinone Cooperativa Sociale. In ottica di economia circolare, Coffeefrom trasforma i fondi di caffè esausti dell’industria alimentare recuperati come sottoprodotto in infinite possibilità espressive. Nello specifico, a partire dagli scarti di caffè Coffeefrom sviluppa nuovi materiali termoplastici, di riciclo e bio-based a cui dare forma in scenari applicativi innovativi e prodotti di design. Coffeefrom si basa su un modello di simbiosi industriale, in cui competenze e filiere sociali, di design e industriali si incontrano. All’interno di questo modello, Coffeefrom crea impatto sociale attraverso l’inclusione di soggetti fragili nelle attività di logistica e la collaborazione con imprese e progetti a vocazione sociale. Coffeefrom ha partecipato alla prima edizione del Percorso di capacity building Social Tech promosso da Fondazione Triulza.

Serena Cerfoglio, PhD student, Dip. Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano
“La teleriabilitazione nel paziente post-covid: l’esperienza Italia-Svizzera nel progetto TRIALS”. La recente pandemia da Covid-19 ha influito significativamente sul nostro quotidiano e ha posto i sistemi sanitari di fronte a nuove sfide nella gestione dei pazienti e nell’erogazione dei servizi riabilitativi sul territorio. L’infezione da Covid-19 si può presentare in un’intensità molto variabile, che va da forme asintomatiche o lievi, a forme gravi che richiedono il ricovero ospedaliero e, in alcuni casi, la ventilazione meccanica assistita e il ricovero in terapia intensiva. Nei sopravvissuti a forme gravi sono stati osservati sintomi motori e respiratori invalidanti persistenti anche a distanza di mesi dall’infezione e, durante il periodo pandemico, la domanda riabilitativa per questo tipo di pazienti è cresciuta notevolmente e si mantiene alta ancora ad oggi. In questo contesto, la teleriabilitazione è in grado di fornire delle soluzioni per assistere le strutture sanitarie nella gestione della domanda riabilitativa. La teleriablitazione è un’area innovativa della telemedicina che consente l’erogazione di servizi riabilitativi a distanza con l’ausilio delle nuove tecnologie. Seguendo questo approccio, il paziente ha la possibilità di svolgere un piano terapeutico personalizzato direttamente da casa, con la supervisione a distanza di un medico o un fisioterapista, senza che si renda necessaria la degenza prolungata presso la struttura ospedaliera. Il progetto TRIALS, nato dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano, l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe di Piancavallo (VB) e la Clinica Hildebran, Centro di Riabilitazione di Brissago (Svizzera), si colloca in questo contesto e ha come obiettivo la somministrazione dei un programma di teleriabilitazione respiratoria e/o motoria ad un gruppo di pazienti post-Covid da svolgersi al loro domicilio dopo la dimissione ospedaliera e nella valutazione dei suoi effetti. La finalità dunque di questo progetto è identificare una soluzione in grado di fornire al contempo supporto alle strutture ospedaliere e che possa aiutare il recupero funzionale dei pazienti, andandone a migliorare la qualità di vita.


Giulia Boni, Dott.ssa in Scienze Chimiche, Università degli Studi di Milano, Ricercatrice per progetto ELEVATE
“ELEVATE: Efficient recycLing of PET toValuable products by metallATE catalysts” è un progetto sviluppato da ricercatori del Dip. di Chimica dell’Università degli Studi di Milano. Propone un approccio, nuovo ed efficiente, per il riciclo di plastiche post-consumo non bio-degradabili, come ad esempio il PET. Il suo processo innovativo si pone nel settore della green e circular economy, dando un’efficace soluzione alla sfida legata alla riduzione dell’inquinamento e al riutilizzo di materie di scarto. Secondo la nostra visione, lo sviluppo di un mondo sostenibile passerà comunque da un largo consumo di plastica, che dovrà quindi essere prodotta in modo sostenibile a partire da materiali riciclati. Per questo motive abbiamo iniziato a sviluppare il nostro processo su bottiglie di plastica post-consumo, arrivando alla validazione della tecnologia a livello laboratoriale. Stiamo ora lavorando anche su materiali diversi, specialmente derivati dall’industria tessile (sia come scarti sia come capi a fine vita). Il nostro obbiettivo ora è quello di validare e sviluppare, assieme ad un partner, la nostra tecnologia ad un livello industriale.